UN ' INTERVISTA OPPORTUNA PER INFORMARE

 

Oggi sono stato intervistato, nella mia qualità di componente il Comitato dei Delegati della Cassa Forense, da Iuslaw Web. Radio, in persona del Collega Andrea Pontecorvo.

E' stata una buona occasione per approfondire, nei limiti del tempo concesso, alcuni aspetti riguardanti la Cassa Forense e soprattutto per fare chiarezza in merito alla situazione attualmente esistente e per dare risposta alla legittima preoccupazione e incertezza dei Colleghi, spesso generata dalla disinformazione.

In primo luogo non va confusa l’attività previdenziale (erogazione delle pensioni) svolta dalla Cassa, con l’assistenza, che è un concetto assolutamente diverso. Innanzitutto va detto con ragionevole certezza che le nostre pensioni, per i prossimi 50 anni, sono al sicuro e quindi anche chi inizia oggi la professione non avrà problemi. Questa certezza è attestata dai bilanci e certificata da tutti gli organi di controllo.

Al riguardo va ricordato che la Cassa Forense, pur essendo stata privatizzata, è sottoposta al controllo assiduo e costante di ben tre Ministeri (Giustizia, Economia e Finanze e Welfare), proprio perché' persegue fini pubblici, costituzionalmente garantiti.

Per quanto riguarda le pensioni va chiarito che il sistema applicato dalla nostra Cassa è retributivo ma corretto con il contributivo. Il che vuol dire che per la determinazione della pensione si tiene conto del totale degli anni di contribuzione e di quanto complessivamente versato alla Cassa, ma anche che gli Avvocati , meno fortunati e , quindi, con versamenti nel corso degli anni soltanto dei minimi previsti, avranno diritto all'integrazione al minimo, purché' siano stati versati i contributi per 35 anni e i redditi complessivi dell'iscritto e del coniuge non legalmente ed effettivamente separato  non siano superiori al triplo della pensione sociale. L' integrazione al minimo, secondo quanto previsto dal Regolamento per le prestazioni previdenziali, recentemente approvato, è pari a euro 10160,00, preso come base l'anno 2008, con rivalutazione annuale in base agli indici Istat.

Assolutamente diversa, invece, è la disciplina dell’Assistenza, in quanto tutti i Colleghi, ricorrendone le condizioni, ne possono fruire. Con il nuovo Regolamento, approvato oltre un anno fa, trova attuazione la filosofia di fondo, perseguita negli ultimi due anni dal Presidente Nunzio Luciano e dal Comitato dei Delegati, di rafforzare i trattamenti assistenziali con prestazioni a sostegno della professione e con iniziative riservate ai giovani iscritti, così da ridurre gli effetti della crisi economica e professionale, mediante un mirato welfare attivo. Per i giovani iscritti sotto i 45 anni, tramite appositi bandi, sono previste agevolazioni per l'accesso al credito finalizzato all'avviamento dello studio professionale o per la costituzione di nuovi studi associati; organizzazione di corsi qualificanti; borse di studio per l'acquisizione del titolo di specialista, di cassazionista e per l'acquisizione di specifiche competenze professionali.

Certo resta il problema, e non è di poco conto, dell'art. 21, comma 8, della legge n. 247/ 2012 (Legge Professionale) che impone la contestuale iscrizione alla Cassa di chi si iscrive all' Albo Professionale, a prescindere dal reddito annualmente percepito. La Cassa, ovviamente, si è dovuta adeguare alla legge dello Stato, peraltro prevedendo agevolazioni, per i primi 8 anni, nei confronti dei professionisti con redditi ai fini Irpef inferiori alla soglia di euro 10300,00.

Nonostante ciò, però, resta forte il disagio di chi, specialmente nei primi anni, può non fruire di un reddito sufficiente per far fronte, comunque, a tale obbligo di pagamento. Il problema deve essere adeguatamente affrontato in primis in sede legislativa e comunque anche la Cassa, compatibilmente con l'indispensabile equilibrio dei conti, potrà valutare, nell’ambito dei suoi poteri, una diversa modulazione dei pagamenti sotto il profilo temporale, magari differendo, dal quarto anno in poi, a richiesta dell’interessato e con le opportune rateizzazioni, i pagamenti dovuti per i primi tre anni.

Così si darebbe un aiuto concreto a chi è in difficoltà nei primi anni di professione e un segnale di attenzione per i Colleghi meno fortunati, attualmente veramente tanti, e si contribuirebbe a rinvigorire il senso di appartenenza e di unione alle istituzioni apicali, attualmente ridotto in modo significativo.

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PAOLO NESTA   

LO STATO DELL'AVVOCATURA ITALIANA SECONDO IL CENSIS

Il 9 marzo scorso, nell'Auditorium della Cassa Forense, sono stati presentati i risultati finali dell’indagine Censis sullo stato dell'Avvocatura italiana.

All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente della Cassa Nunzio Luciano, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando intervistato dal giornalista del TG1 Francesco Giorgino e il Presidente del Censis Giuseppe De Rita.

Il Presidente Luciano, nel suo intervento introduttivo, si è soffermato sulla tematica relativa alla proletarizzazione dell'Avvocatura e sui progetti portati avanti dalla Cassa per dare risposte concrete alle esigenze degli Avvocati, evidenziando che per quest'anno sono stati stanziati a tal fine 64 milioni di euro, nell’ambito di un avanzo di bilancio superiore all'anno precedente.

Il Ministro, invece, ha ribadito di essere favorevole al socio di capitale per gli Avvocati, specificando che si deve discutere soltanto sul come e non sul se, a riprova della sua determinazione al riguardo. Inoltre il Ministro ha dichiarato espressamente di essere favorevole alle specializzazioni, rilevando l’indispensabilità delle stesse, come accade per i medici.

Tale paragone, però, desta perplessità in quanto i medici hanno un'utenza di circa 60 milioni di abitanti, che si avvalgono delle loro prestazioni, mentre l’utenza per gli Avvocati è di gran lunga inferiore e in alcune regioni italiane, se non in tutte, un'eccessiva settorializzazione dell’attività non consentirebbe di fruire di adeguato spazio lavorativo per difetto di domanda. Certo è che l'ulteriore riduzione di spazi lavorativi per gli Avvocati, che già ora versano in una condizione professionale molto critica, avrebbe effetti devastanti.

La finalità dell'indagine è stata, come evidenziato nella premessa del rapporto, quella di mettere a fuoco le molteplici dinamiche e dimensioni di esercizio della professione forense oggi in Italia: modalità organizzative, mercato di riferimento, identità professionale, fabbisogno formativo, la domanda di welfare e di rappresentanza.

Interessanti sono stati i risultati dell'indagine sull'immagine e la reputazione dell’Avvocatura nell'opinione degli italiani, condotta su un campione rappresentativo per genere, età, ed area geografica, di 1000 italiani. Tutto sommato è emerso che gli Avvocati ancora godono di un discreto prestigio sociale, specialmente nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni, in quanto la professione legale consentirebbe un buon ritorno economico e l'instaurazione di rapporti con il mondo politico e imprenditoriale.

Ciò che, invece, contribuisce ad influenzare negativamente l'immagine dell’Avvocato è, in primo luogo, un fattore estraneo alla categoria, ossia il cattivo funzionamento del sistema giudiziario italiano. Influiscono, però, nella valutazione negativa, secondo una percentuale minoritaria ma significativa degli intervistati, anche l'eccessivo orientamento al profitto, la vicinanza alla politica e la bassa qualità professionale di molti Avvocati.

Quest'ultima valutazione non mi appare realistica in quanto l'eccessivo orientamento al profitto e la vicinanza alla politica, a tutto concedere possono riguardare un esiguo numero di Avvocati , mentre la bassa qualità professionale, pur esistente in taluni casi , riguarda la minoranza e certamente non la maggioranza degli Avvocati, che invece, come spesso abbiamo occasione di constatare quotidianamente nell'esercizio della professione, mostrano impegno ed adeguata preparazione professionale.

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PAOLO NESTA

L' ATTESA

 

Viviamo in un’epoca in cui abbiamo perso la capacità di saper aspettare.

In ogni contesto sociale vale la logica del " tutto e subito " nel lavoro, nel perseguimento degli obiettivi e finanche nell'educazione dei figli, ai quali troppo spesso concediamo immediatamente ciò che vogliono, cosi determinando in loro la convinzione che si ottiene ciò che si desidera anche senza l'impegno e talvolta la sofferenza.

E invece il sacrificio e la sofferenza sono funzionali alla crescita e alla formazione del carattere della persona e senza lo sforzo emotivo difficilmente si riesce a trarre insegnamento da una situazione.

Ecco, quindi, che i nostri figli hanno difficoltà a comprendere la parola " aspetta" e a capire che l'attesa aumenta il valore attribuito alla scelta che incide sul valore stesso di pazienza e cosi crescendo sarà per loro difficile affrontare le delusioni e superare i " no”, proprio in quanto cresciuti con il mito del chiedi e ti sarà dato.

Si deve evitare alle nuove generazioni di intraprendere vantaggiose scorciatoie, che non portano da nessuna parte e che troppo spesso contribuiscono a creare persone frustrate, rinunciatarie e piene di problemi.

Indubbiamente questa situazione è frutto anche dell'enorme sviluppo tecnologico ed in particolare del web, che con un semplice clic ti consente di acquisire informazioni e risolvere problematiche immediatamente e senza sforzo, con la conseguenza che ci si disabitua alla riflessione e all'esercizio della pazienza.

E invece l'attesa è un valore fondamentale da coltivare e da trasmettere proprio perché' permette di godere pienamente della realizzazione di un obiettivo o di un desiderio e proprio l’aspettativa, che e ' legata all'attesa, ci permette comunque di vivere nella idealizzazione del sogno e di non scoprire, a volte, la negatività della realtà.

Un proverbio tedesco dice " pregustare è il modo migliore di gustare" ed è vero.

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PAOLO NESTA

IL VALORE DELLA MEMORIA
Il celebre scrittore Umberto Eco, recentemente scomparso, nello scrivere al nipotino e facendo una riflessione sulla tecnologia, si è soffermato sulla " perdita della memoria ", considerata come una malattia che ha colpito le ultime generazioni.
La memoria, afferma Umberto Eco, “.. è come un muscolo come quelli delle gambe, se non lo eserciti si avvizzisce e tu diventi (dal punto di vista mentale) diversamente abile e cioè (parliamoci chiaro) un idiota. E , inoltre, siccome per tutti c’è il rischio che quando si diventa vecchi ci venga l’Alzheimer, uno dei modi di evitare questo spiacevole incidente è di esercitare sempre la memoria ".
Purtroppo, al tempo d’oggi, si utilizza sempre meno la memoria, abituati, come siamo, quando non ci ricordiamo le cose, o per meglio dire, non le conosciamo, ad avvalerci delle strepitose potenzialità dei mezzi tecnologici, che consentono, quando vogliamo, di sapere in un attimo ciò che in quel momento ci interessa.
A ben vedere, però, tale conoscenza telematica è effimera e superficiale, non basata su un substrato culturale e su una elaborazione del pensiero che porta alla crescita, alla maturazione della persona ed anche al suo appagamento psicologico.
Viviamo, in un epoca, in cui siamo bombardati da milioni di notizie, che si accavallano vorticosamente, l'una dietro l’altra, senza soluzione di continuità e che scorrono e passano senza lasciare particolare traccia nella nostra memoria.
Lo scorrere veloce e superficiale delle notizie è un effetto della globalizzazione, che, tanto per essere chiari, ha molti aspetti positivi, ma che certamente non stimola la riflessione basata sul ricordo e, quindi, sulla memoria.
Eppure la memoria è un valore fondamentale perché' ricordare vuol dire sapere, essere colti ma anche avere la possibilità di trarre utili spunti di riflessione e di aiutare se' stessi a maturare.
Penso alla memoria storica, che attraverso i fatti precedentemente accaduti ci consente di avere una visione, che spazia nel tempo, e quindi più completa, degli accadimenti umani. Ma non solo. Troppo spesso non abbiamo memoria e dimentichiamo ciò che è stato detto da altri, o anche da noi stessi, nel tempo passato, in palese contrasto e contraddizione con quanto viene detto e sostenuto, magari con grande determinazione, nell’attualità. Gli esempi sono molteplici e ricorrenti in ogni settore della società e un adeguato esercizio della memoria contribuirebbe, se non a limitare tale deplorevole modus agendi, quantomeno ad una migliore e più adeguata valutazione delle situazioni e delle persone.
Coltiviamo, quindi, la memoria, come diceva Umberto Eco.
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PAOLO NESTA

SVOLTA NELL' ACCESSO AI FONDI EUROPEI

Il 19 febbraio u.s. nell' Auditorium della Cassa Forense si è tenuto un convegno sul tema " Strategie per fronteggiare la crisi e politiche per la crescita: l'accesso dei professionisti ai fondi europei ".
Il convegno ha visto la partecipazione, oltreché' del Presidente della Cassa Forense Nunzio Luciano che ha svolto una relazione introduttiva, anche del Presidente dell’Adepp (Associazione degli Enti Previdenziali Privati) e di numerosi esponenti di altre Casse previdenziali e di assessori regionali.
Particolarmente interessante è stata l'intervista , effettuata dal noto giornalista del TG1 Francesco Giorgino ad Antonio Tajani, Vice Presidente Vicario del Parlamento Europeo, il quale , nel soffermarsi sulla recente entrata in vigore del comma 821 della Legge di Stabilità 2016 , ha evidenziato la necessità che i liberi professionisti italiani abbiano referenti stabili a Bruxelles , al fine di venire a conoscenza e di cogliere tutti i vantaggi economici che si possono trarre dai Fondi Europei messi a disposizione dei liberi professionisti.
Ed è questa un’opportunità da cogliere specialmente in questo momento di crisi economica, che mette a dura prova i liberi professionisti e in particolare gli Avvocati.
Infatti, grazie all'inclusione del suindicato comma 821 nella Legge di Stabilita'2016, sarà finalmente possibile ai liberi professionisti accedere ai programmi finanziati dal Fondo Sociale Europeo e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, essendo stata riconosciuta e formalizzata, sotto questo profilo, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, l’equiparazione dei liberi professionisti alla piccola e media impresa.
Ciò ' vuol dire che anche gli Avvocati italiani potranno fruire, e per la prima volta, dei finanziamenti messi a disposizione dall'Europa, come fanno da anni i Colleghi europei. Sarà necessario, pertanto, prestare adeguata attenzione ai bandi, che d'ora in poi saranno emanati dalle Regioni italiane, per cogliere al meglio i vantaggi economici che se ne potranno eventualmente trarre.
Indubbiamente l’aver conseguito tale obiettivo, che certamente non e" risolutivo dei problemi economici degli Avvocati ma che comunque contribuirà ad agevolarne economicamente qualcuno, è motivo di soddisfazione per la Commissione Lab. Europa, coordinata dalla Collega Michelina Grillo e della quale mi onoro di far parte, che da circa due anni, con il sostegno via via sempre più crescente e determinante del Presidente Nunzio Luciano, si è battuta, pur nello scetticismo di taluno, dapprima per sensibilizzare i politici e poi per esercitare adeguata pressione al fine di raggiungere il risultato.
Insomma, quando si crede fortemente in un progetto e si agisce di conseguenza con fermezza e determinazione, gli obiettivi si possono conseguire. Proseguiamo cosi con lo stesso impegno, senza clamore o promesse irrealizzabili, cercando di agire concretamente per non tradire la fiducia dei Colleghi che ci hanno eletto per rappresentarli.


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PAOLO NESTA

DISABILITA' EVIDENTE E CHE NON SI VEDE

Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con una disabilità che non si vede, cosi si è espresso Ezio Bosso , musicista disabile, che si è esibito recentemente al festival di Sanremo.
Intervistato dal presentatore, egli ci ha regalato forti emozioni per la profondità di pensiero espressa e per i molteplici spunti di riflessione che ci ha fornito.

Difficilmente accade in una trasmissione televisiva, dove siamo abituati ai soliti stereotipi della bellezza esteriore e della finzione, che sia dato risalto alla bellezza interiore delle persone, troppo spesso relegata ad un ruolo di secondo piano. Quest' uomo " evidentemente disabile" ci ha fatto capire che i veri disabili, anche se apparentemente non sembrano tali, sono proprio coloro che hanno pregiudizi, disinteresse, se non paura, nei confronti di chi ha limitazioni fisiche, restando chiusi nel loro gretto modo di essere, incapaci di recepire e di comunicare emozioni.

Davvero significativo al riguardo è quanto accaduto recentemente ad un bambino disabile in una scuola di Roma, relegato in una stanza davanti a un tappeto giallo e sudicio, senza alcuna adeguata assistenza, indispensabile per il suo percorso scolastico.
Purtroppo, poi, ci sono episodi di vera e propria delinquenza nei confronti di disabili e ne abbiamo testimonianza in questi giorni.
Giovani disabili sottoposti a continue vessazioni, fisiche e psicologiche, in un centro di riabilitazione di Grottaferrata, umiliati continuamente proprio dal personale del centro, che avrebbe dovuto avere cura di loro.

Questi episodi hanno suscitato grande clamore con interessamento degli organi d'informazione, ma ciò che lascia sconcertati, oltre all’esecrabilità di tali condotte, è il fatto che, passato il momento, non si parlerà più di tali problematiche, pur nella consapevolezza che il problema della discriminazione nei confronti dei soggetti, deboli e incapaci di difendersi, è diffuso, senza che si agisca concretamente nel loro interesse, aldila'delle parole di circostanza.

Mi chiedo, proprio ora che quotidianamente sentiamo parlare delle unioni civili e dei diritti spettanti alle coppie di fatto, con interminabili dibattiti televisivi, perché' altrettanto vigore e interesse non viene manifestato per la tutela dei sacrosanti diritti delle persone disabili, troppo spesso lesi nel sostanziale disinteresse dell'opinione pubblica? Forse perché' non fanno notizia o forse perché', proprio noi, siamo affetti da una disabilità che non si vede?

La situazione, purtroppo, è questa, ma certamente chi ha a cuore e crede, come noi Avvocati, nella tutela dei diritti, specialmente dei deboli e bisognosi, continuerà nell'opera di coinvolgimento dell'opinione pubblica su tali problematiche e, per quanto possibile, ad adoperarsi concretamente laddove vi sia la necessità di un adeguato intervento.

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PAOLO NESTA

L' AVVOCATO AL TELEFONO


Nella Notizia della Settimana di circa un mese fa, mi ero soffermato sul declino della nostra professione e sull' attuale difficoltà economica degli Avvocati, inseriti, ormai e purtroppo, tra i nuovi poveri.
Circolano in questi giorni notizie di recente costituzione di associazioni, senza scopo di lucro, tra Avvocati con diversa specializzazione. Lo scopo dichiarato è quello di prestare un servizio di buona qualità per tutti i cittadini, che non sono in grado di sostenere i costi per l'assistenza legale, tutelandone i diritti e permettendo loro di incrementare la conoscenza delle norme di legge.
Il servizio è prestato esclusivamente al telefono, copre i settori del diritto civile, penale e amministrativo e gli utenti possono accedervi sottoscrivendo un abbonamento annuale.
Ritengo che tale forma di assistenza legale, che sarebbe alla portata di tutti, costituisca un ulteriore riprova del momento estremamente difficile, che sta vivendo la nostra professione.
Mi chiedo, infatti, come si possa fornire adeguato riscontro in merito a una problematica giuridica sulla base di un semplice colloquio telefonico, senza, peraltro, avere la possibilità di esaminare la documentazione e di approfondire la tematica, posta dal richiedente.
E' verosimile che al colloquio telefonico, segua, nella maggior parte dei casi, un incontro " de vis"', eventualmente prodromico al conferimento dell'incarico professionale, non potendo la semplice telefonata essere risolutiva.
Quindi parlare di assistenza legale alla portata di tutti sulla base di un semplice contatto telefonico, mi appare quantomeno improprio e non condivisibile.
Sotto diverso profilo, è ora di dire basta a quello che è uno stucchevole e inveritiero luogo comune, secondo cui il rivolgersi all' Avvocato comporti sempre rilevanti oneri economici. Certo quando si deve intraprendere un giudizio, per il quale lo Stato pretende il versamento di rilevanti somme (c.d. Contributo Unificato), l'onere economico sussiste a carico del cittadino, ma certamente non per " colpa " dell’Avvocato.
Piuttosto, invece, vorrei chiedere alla stragrande maggioranza degli Avvocati italiani se per un semplice colloquio telefonico o, meglio ancora, per un primo colloquio informativo a studio, richiedono e ricevono un compenso dal cliente. La risposta sarebbe con certezza "no".
Allora, cerchiamo di evitare, se possiamo, di alimentare fraintendimenti e speranze di una assistenza legale gratuita. Informazione si a tutto campo, come fa la quasi totalità degli Avvocati, a chi ha bisogno di tutela legale, specialmente ai soggetti economicamente più deboli e per costoro anche costi contenuti in caso di rappresentanza in giudizio.
Chiarezza e trasparenza sempre, è il nostro codice deontologico che ce lo impone.
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PAOLO NESTA

BAIL IN, BAD BANK E LA CRISI DELL' EURO


Da tanto tempo il tema dell’economia e delle difficoltà, nelle quali versano i cittadini, è al centro dell'attenzione pubblica e dei molteplici dibattiti, dove spesso si è costretti ad ascoltare esternazioni di incompetenti, senza alcuna preparazione specifica e mossi soltanto dalla voglia di apparire.
Ho aderito, quindi, con molto piacere, all'invito rivoltomi dalla Collega Francesca Fantetti, nella sua veste di organizzatore, alla tavola rotonda tenutasi il 27 gennaio u.s. presso l 'Auditorium Conciliazione, sul tema " Una Nuova Concezione dell’Ordine Mondiale: gli Stati Uniti (Politici) dell’Europa". All' incontro hanno partecipato personaggi di chiara fama, e tra questi, il Collega Emmanuele Francesco Maria Emanuele, che ha coordinato i lavori. Ma quello che più mi ha colpito è stato l'intervento, che definirei "lectio magistralis', del prof. Paolo Savona, illustre economista.
Egli, infatti, con estrema chiarezza e lucidità, (virtu' rara di questi tempi), soffermandosi sull' attuale situazione politica e monetaria dell’Europa, ha evidenziato che l'Europa non ha raggiunto l’unità politica (alla quale certamente la Germania non è interessata) e conseguentemente, difettando tale presupposto, l'Europa non ha la sovranità economica, a differenza di quanto accade negli USA e nella Cina.
Ciò vuol dire che mentre le banche centrali degli Usa e della Cina hanno il potere di operare sul cambio delle rispettive monete in base alle necessità del momento, invece la banca centrale europea tale potere non ha e da ciò deriva una situazione di squilibrio notevole in danno dell'euro con le relative ripercussioni sull'economia degli Stati europei, eccettuata la Germania.

Sotto diverso profilo, è emerso che il Parlamento Europeo attualmente svolge soltanto una funzione d'interlocutore rispetto alle iniziative della Commissione Europea, ma non ha il potere d'iniziativa legislativa, ossia difetta di quella che è la prerogativa principale di ogni Parlamento.
Inoltre, ai fini della stabilizzazione economica in Europa, sempre ad avviso del prof. Savona, dovrebbe essere attribuito alla Commissione Europea il potere di utilizzare l'1% in più del Il europeo.
Insomma una serie di riflessioni di alto profilo dalle quali si evince, però, che difficilmente si uscirà dalla crisi economica (altro che Bail In e Bad Bank) e che, anzi, la situazione è destinata drammaticamente a peggiorare, soprattutto perché' si parla e straparla della crisi, senza, però, proporre soluzioni efficaci.
D' altra parte è amaro constatare che in Italia e verosimilmente anche in Europa si è persa la capacità dialettica, atteso che il fine perseguito non è quello di affrontare effettivamente il problema per risolverlo, bensì quello di evitare di inimicarsi il potente di turno, ma così facendo il precipizio è sempre più vicino.
Diceva Roosevelt “Quando le cose non funzionano si cambiano", vogliamo cominciare ad applicare finalmente tale principio? Forse potremmo ancora salvarci.

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PAOLO NESTA

I NUOVI POVERI

Nei giorni scorsi è stato dato risalto alla notizia che almeno 8000 Avvocati si sono cancellati dagli Albi professionali nel 2015. Qualcuno potrebbe dire che 8000 Avvocati, su circa 240000 iscritti, non e ‘una percentuale elevata, ma se questo è vero, è altrettanto vero che costituisce un segnale inequivocabile del progressivo declino della nostra professione, che, allo stato, appare inarrestabile.

Infatti, ad oggi circa 80000 Avvocati percepiscono un reddito, che non è sufficiente per far fronte a primarie esigenze di vita, e tra questi i più colpiti sono i giovani e le donne. Ma non solo, infatti, esiste una moltitudine di Colleghi, anche con una certa anzianità professionale, che, pur versando in difficoltà economica, non mostrano tale loro condizione per quel senso di dignità, decoro e fierezza d'animo, che caratterizza sempre e comunque l'Avvocato.

Come ben sappiamo, molteplici sono le cause che , nel corso degli ultimi anni , hanno determinato tale situazione : l 'aver consentito che il numero degli iscritti agli Albi crescesse a dismisura ; l'alto costo del contenzioso giudiziario, reso sempre più alto dallo Stato , allo scopo di deflazionare i processi e di introitare danaro, ma con il risultato, ovviamente ottenuto, di scoraggiare i cittadini , specialmente i più deboli economicamente , a ricorrere alla Giustizia per tutelare i loro diritti; l'insensata politica , iniziata nel 2006 con l'abolizione dei minimi tariffari, finalizzata a ridurre pesantemente i compensi professionali , ma non a favore dei cittadini , bensì esclusivamente dei poteri forti ( banche, assicurazioni, enti ), che impongono agli Avvocati , che non hanno pari potere contrattuale, compensi risibili in rapporto all’attività svolta, palesemente lesivi della dignità , non solo dell'Avvocato ma anche di qualsiasi lavoratore, in barba ( mi si passi il termine) al principio costituzionale della retribuzione , proporzionata alla quantità qualità del lavoro svolto, sancito dall'art. 36 della Costituzione.

A tutto questo aggiuntasi la crisi economica generale, che ormai si protrae da anni e la concorrenza tra i " nuovi poveri”, quali ormai sono considerati i liberi professionisti e, per quel che ci riguarda gli Avvocati, costretti ad un confronto basato, non già sulla capacità professionale, bensì sul minor corrispettivo richiesto al cliente, a prescindere dalla qualità del lavoro svolto. E ciò è veramente avvilente per chi ha sempre creduto che il massimo impegno, la serietà e la competenza professionale, fossero valutati adeguatamente come segni distintivi del vero Avvocato.

Certamente se si fosse posto rimedio per tempo con l'introduzione del numero programmato per l'accesso alla professione e se avessimo avuto la capacità, negli anni scorsi, di opporci unitariamente e non in modo debole e settoriale, ad una politica, direi persecutoria nei nostri confronti, forse non saremmo giunti a questo punto.

Ma "spes ultima dea", vogliamo tentare, tutti uniti (siamo 240000 e muoviamo un indotto di circa un milione di persone) di opporci ad una situazione che praticamente sta eliminando professionalmente, per ora decine di migliaia di Colleghi, ma che in un futuro non molto lontano saranno molti di piu’?
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PAOLO NESTA

SIMULATORE DELLA PENSIONE ON LINE: UN UTILE STRUMENTO

Da martedì 12 gennaio 2016 e ‘possibile per tutti gli iscritti alla Cassa Forense verificare on line la decorrenza e l'importo della futura pensione, ovviamente calcolata sulla base della normativa vigente.

Per effettuare la simulazione di calcolo della pensione di vecchiaia retributiva e ‘necessario entrare nel sito della Cassa, all'interno della sezione " Accesso riservato". Come afferma il Presidente della Cassa Nunzio Luciano, e ‘stato messo a disposizione degli iscritti uno strumento utile, che consente di conoscere con ragionevole certezza le proprie prospettive pensionistiche nei diversi scenari reddituali, valutando anche i possibili benefici derivanti da versamenti volontari (quota modulare) e/o da riscatti per anni di laurea, servizio militare o praticantato.

Tale simulazione e ‘possibile per tutti gli Avvocati a partire dal 35 anno di età, con almeno 2 anni d'iscrizione alla Cassa e presuppone la regolarità contributiva, requisito questo imprescindibile per l'ammissione a qualsiasi tipologia di trattamento previdenziale.

Il sistema prevede, ai fini della verifica, l'utilizzo di quattro diverse modalità di simulazione : l' opzione semplificata ( che prevede l'inserimento di due sole variabili) , utile per chi e ‘prossimo alla maturazione dell’età pensionabile; l'opzione modifica decorrenza , utile a chi voglia ipotizzare la possibile decorrenza e le eventuali decurtazioni sull'importo di un pensionamento anticipato; l'opzione modifica reddito, utile per i Colleghi che si trovino ad inizio carriera e che ancora non fruiscano di redditi adeguati e, infine, l'opzione modifica reddito e decorrenza , che consente sia le opzioni base , con l'indicazione del tasso di crescita del reddito e dell'aliquota per l'eventuale versamento della contributo modulare volontario, sia la modifica del reddito di riferimento e l'opzione per una decorrenza anticipata della pensione, nei limiti consentiti dalla normativa vigente.

Insomma uno strumento utile, credo unico nell'ambito delle Casse Previdenziali private, che consentirà ciascuno di noi di avere una situazione chiara della propria posizione pensionistica e conseguentemente di programmare convenientemente il futuro previdenziale.

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PAOLO NESTA

E' COSI'DIFFICILE CAPIRE......

 

Noi di Alleanza Forense per la Giustizia- AFG, da circa tre anni ci stavamo battendo affinché' venisse a cessare una evidente situazione d’ingiustizia, consistente nel fatto che agli Avvocati, soltanto a distanza di anni dall'ultimazione dell’attività, era liquidato dallo Stato il dovuto compenso professionale per l’attività svolta nel Gratuito Patrocinio e quali Difensori D’Ufficio.

Avevamo, quindi, lanciato l'idea che fosse la Cassa Forense ad anticipare all' Avvocato l'importo dovuto, surrogandosi nel credito vantato nei confronti dello Stato. Tale proposta e ‘stata presa in seria considerazione dalla Cassa Forense, e in particolare dal Presidente Nunzio Luciano, il quale molto si è attivato con il Ministro affinché' fosse risolto il problema del ritardo nei pagamenti dovuti agli Avvocati.

Ora con la recente Legge di Stabilità è stata prevista la possibilità per gli Avvocati, che nell'ambito di un processo civile, penale o amministrativo abbiano prestato la propria attività a titolo di gratuito patrocinio e che abbiano, quindi, crediti nei confronti dello Stato per i relativi onorari, di compensare i loro crediti verso l’Erario, con i debiti fiscali e previdenziali. Conseguentemente con la prevista compensazione gli Avvocati potranno veder soddisfatto rapidamente il loro credito. E' previsto che entro il 29 febbraio 2016 sarà emanato un Decreto, con il quale verranno stabiliti i criteri e le modalità di attuazione di questa compensazione.

Indubbiamente una notizia positiva, ma non del tutto, anzi una riprova che purtroppo i nostri governanti non intendono risolvere definitivamente i problemi, quantomeno quando riguardano gli Avvocati.

Infatti le somme stanziate, nell'anno 2016, per la copertura finanziaria della suindicata previsione legislativa, ammontano a complessivi 10 milioni di euro, ossia una somma irrisoria, se si pensa che nel 2014 lo Stato ha pagato 173 milioni di euro per l’attività svolta dagli Avvocati nei processi civili e penali.

Non si comprende logicamente perché', per un verso sia stata riconosciuta in linea di principio la fondatezza della richiesta, avanzata da noi Avvocati per ovviare alla dedotta situazione pregiudizievole, e poi, per altro verso sia stata attuata una misura economica che, di fatto vanifica o, quantomeno, riduce a livello irrisorio, la portata dell'innovazione legislativa, tanto che soltanto un numero esiguo di Avvocati potrà fruire di tale opportunità.

E poi si è pensato all'ingiusta disparità di trattamento per Avvocati che hanno svolto la stessa attività e che ovviamente hanno pari diritti? Ma è cosi ‘difficile capire che in tal modo il problema non e ‘risolto, ma che, anzi, si rafforza il senso di sfiducia nelle Istituzioni, in quanto si alimenta il convincimento che i governanti pensino ad apparire, piuttosto che a farsi carico effettivamente dei problemi dei cittadini?

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PAOLO NESTA

L’ANNO CHE VERRA’
Quando inizia il nuovo anno, diversi sono gli stati d’animo delle persone.
C’è chi ritiene che tutto proseguirà come il precedente anno, chi attende, sulla base di prospettive concrete, il verificarsi di cambiamenti importanti nella sua vita, chi, invece, auspica, anche inconsciamente, che accada qualcosa di positivo, così da migliorare la nostra società e il contesto nel quale viviamo quotidianamente.
Personalmente ritengo che non è l’anno nuovo, di per sé, a portare il cambiamento, ma è rilevante, invece: il modo di essere di ciascuno di noi; l’impegno quotidiano ed assiduo; il credere in quello che facciamo; il perseverare, anche nelle difficoltà, quando abbiamo la convinzione di perseguire e di lottare per un obiettivo giusto; caratterizzare e basare la propria condotta di vita sulla coerenza e sulla concretezza, piuttosto che sulle parole (spesso vuote); avere la convinzione che il perseguimento ad ogni costo dell’interesse individuale, anche a scapito dell’interesse collettivo, non giova nemmeno a sé stessi e contribuisce a creare un senso di sfiducia e di incertezza nella collettività.
Quella collettività, della quale ciascuno di noi è parte integrante e che è espressione di ciò che noi siamo.
Il cambiamento in positivo ci potrà essere soltanto se ciascuno di noi comprenderà di essere parte di un tutto e quando, prima di criticare e stigmatizzare il comportamento altrui, ognuno chiederà alla sua coscienza se effettivamente stia facendo ciò che è giusto fare e che pretende dagli altri, tenendo sempre presente che “gli altri “siamo noi.
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Paolo Nesta

FONDI UE PER GLI AVVOCATI
Finalmente la battaglia, da tempo portata avanti dalla Cassa Forense e dalla Commissione ad hoc costituita, della quale mi onoro di far parte, ha conseguito l’obiettivo che si era prefissa.
Infatti, il DDL Stabilità ha approvato la norma, che consentirà ai liberi professionisti, e quindi agli Avvocati, di partecipare ai bandi regionali per fruire dei fondi, rientranti nella programmazione 2014- 2020, con riferimento ai piani operativi del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Le risorse da distribuire, nel corso del periodo, ammontano a circa 70 miliardi di euro.
Viene a cessare così la penalizzante discriminazione, che ha impedito, fino ad oggi, agli Avvocati di fruire di tali risorse, utilizzate invece dalle piccole e medie imprese.
Come ha affermato il Presidente della Cassa Forense, Nunzio Luciano, la decisione presa è “saggia e lungimirante. I professionisti, Avvocati compresi, così facendo potranno essere in condizione di ricevere un aiuto concreto a fronte delle difficoltà quotidiane dovute alla crisi economica e alla significativa contrazione del reddito “.
Insomma, a fine anno, una buona notizia per tutti noi, che costituisce un importante incentivo ad agire con perseveranza e adeguato impegno per raggiungere ulteriori obiettivi nell’interesse della categoria.
Prossima Notizia della Settimana il giorno 4 gennaio 2016.
Auguri di Buon Natale e sereno 2016.
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PAOLO NESTA

UNA BELLA CERIMONIA

Sabato 19 dicembre si è svolta a Roma, nell'Aula Avvocati del Palazzo di Giustizia di Piazza Cavour, la XXXVIII Conferenza dei Giovani Avvocati. Nel corso della solenne cerimonia, che dal 1967 si tiene ogni anno....

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INCERTEZZA E INSICUREZZA

L'incertezza e l'insicurezza caratterizzano l'epoca che stiamo vivendo.
Per anni e anni abbiamo vissuto, sia pure con tutte le problematiche della vita quotidiana, avendo valori e modelli di riferimento ben saldi..
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NUOVO REGOLAMENTO PER L' ASSISTENZA

A partire dal 1 gennaio 2016 entrerà in vigore il nuovo Regolamento sull' Assistenza, approvato dal Comitato dei Delegati della Cassa forense con delibera del 16 ottobre 2015 e successivamente approvato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il MEF e il Ministero della Giustizia.

Il nuovo Regolamento, sostitutivo del precedente che presentava molte criticità, prevede misure ad hoc, oltreché' per il caso di bisogno, anche per il sostegno alla famiglia, alla salute e alla professione.

E' previsto uno stanziamento annuo di 60 milioni di euro, a fronte dei 20 milioni dei precedenti anni, con i quali sarà possibile andare incontro alle esigenze degli Avvocati, in un momento così difficile per la nostra professione.

Indubbiamente e ‘un passo importante nella direzione del Welfare forense, particolarmente in favore dei giovani e delle donne, ma non solo. Sono previste erogazioni di danaro in caso di bisogno individuale, derivante da eventi straordinari involontari e imprevedibili, che determinino una situazione di grave difficoltà economica. Sono previsti, altresì, interventi in favore di Avvocati anziani che fruiscano della pensione diretta da parte della Cassa, nonché' erogazioni in caso di familiari, portatori di handicap o di malattie invalidanti oppure non autosufficienti.

Per i giovani ci saranno, tra gli altri interventi in loro favore, agevolazioni per l'accesso al credito finalizzato all'avviamento dello studio professionale o per la costituzione di nuovi studi associati o società tra professionisti. A tal riguardo è stato avviato il bando per il Micro credito con il quale potrà essere raggiunto l’obiettivo di fornire garanzie a tutti quei Colleghi che possono aver bisogno di finanziamenti fino a 15000,00 euro per l’esercizio della professione.

Invero la Cassa si è munita di un importante strumento operativo, come ha affermato il Presidente della Cassa Nunzio Luciano, che opportunamente utilizzato, consentirà di alleviare, in taluni casi, le situazioni di particolare difficoltà nelle quali potrebbero trovarsi gli Avvocati.

Da gennaio si parte e si passerà immediatamente dalle parole ai fatti.

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PAOLO NESTA

FARE FRONTE COMUNE

 

Dal 26 al 28 novembre si è svolta a Torino la IX Conferenza Nazionale dell'Avvocatura, organizzata dall' Organismo Unitario dell’Avvocatura, sul tema " Avvocati, Cittadini e Imprese: un'alleanza per il rilancio dell'Italia". Alla Conferenza, alla quale non ha partecipato il Ministro, ha visto la presenza, tra gli altri, del Presidente del CNF Andrea Mascherin e del Presidente della Cassa Forense Nunzio Luciano.

Nel corso della manifestazione, alla quale ho presenziato, nella qualità di Presidente di Alleanza Forense per la Giustizia (AFG), unitamente al Segretario dell’associazione Lucilla Anastasio, sono stati affrontati, nei vari interventi, le criticità principali, che affliggono attualmente gli Avvocati e il mondo della Giustizia.

E' stata sottolineata la necessità di recuperare la centralità dell'Avvocatura, che deve essere libera, autonoma e non soggetta, ne ‘direttamente né indirettamente ad alcuna autorità. Ciò vuol dire che non possiamo accettare: l'ingresso nella nostra attività dei soci di capitale, l'invasione di campo dell’Autorità sulla concorrenza, il fatto che sia l'economia a dettare le regole del diritto, le condizioni capestro imposte dai poteri forti (banche e assicurazioni) che costringono gli Avvocati ad accettare clausole lesive della loro dignità professionale e che contribuiscono a dequalificare sempre di più la nostra nobile professione.

E' l'ora di dire basta ad una strategia, messa in atto dai poteri forti e coadiuvata da certa stampa, tesa per un verso a rappresentare l'Avvocatura in termini di problematicità per lo sviluppo sociale dell'Italia, quasi fossimo noi i responsabili della situazione che stanno vivendo i cittadini italiani, e per altro verso finalizzata a "proletarizzare " e impoverire sempre di più la categoria, cosi da condizionarla e sottometterla.

Ma questo non deve accadere. Noi pretendiamo il riconoscimento effettivo del ruolo sociale degli Avvocati, che costituiscono un baluardo della democrazia e della tutela dei diritti dei cittadini, specialmente dei più deboli. Noi possiamo e dobbiamo contribuire al recupero di quei valori culturali, che attualmente non hanno più validi riferimenti ne ‘nei politici, ne' nella Magistratura.

Nel corso della Conferenza sono stati espressi buoni propositi, ma speriamo che seguano i fatti , in uno spirito di unitarietà di tutte le componenti , istituzionali e associative dell'avvocatura, senza cedere alla tentazione del protagonismo, dovendo avere tutti la consapevolezza che se non faremo fronte comune contro i numerosi avversari, saremo destinati a soccombere e con noi , inevitabilmente, i cittadini e il concetto di democrazia, essendo storicamente provato che nei regimi dittatoriali i primi ad essere annientati sono proprio gli Avvocati.

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PAOLO NESTA

UNA BUONA NOTIZIA

 

In una precedente “Notizia della Settimana" Vi avevo informato in merito all' impegno, profuso dalla Commissione Lab. Europa, istituita presso la Cassa Forense, affinché' anche gli Avvocati potessero fruire dei Fondi Strutturali Europei FSE e FERS, previsti nella programmazione negoziata per il periodo 2014/20120.
Fino ad oggi, infatti, contrariamente a quanto accade negli altri Stati Europei, permane in Italia una differenziazione giuridica tra imprese e professionisti, con la conseguenza che non è consentito agli Avvocati di fruire delle misure previste dai Fondi Europei.

Al riguardo va fatta chiarezza. L'Avvocato non e ‘un imprenditore in quanto rende un servizio di carattere intellettuale, finalizzato alla tutela dei diritti dei cittadini e non mira esclusivamente al profitto, come accade, invece, per l'imprenditore.
E' altrettanto vero, però, che i liberi professionisti svolgono un’attività suscettibile di valutazione economica e se la Commissione Europea con la Raccomandazione n. 361 del 6 maggio 2003 ha considerato impresa " ogni entità", a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica, è evidente che gli stessi hanno diritto di accedere ai Fondi Europei.

La Comunità Europea, peraltro, nel Piano d'azione " Imprenditorialità 2020", ha inteso estendere, nel quadro delle politiche per la crescita, gli incentivi concessi alle PMI anche ai liberi professionisti, intesi come soggetti che, in forma autonoma, svolgono servizi ad alta componente intellettuale. Sulla base del suddetto Piano, pertanto, i professionisti vengono riconosciuti, a tutti gli effetti, destinatari dei Fondi Europei stanziati fino al 2020, siano essi diretti o stanziati tramite lo Stato o le Regioni.

Di fronte a questo scenario europeo, la buona notizia è che la Commissione Bilancio della Camera ha recentemente approvato l’emendamento, di cui all'art. 40, comma 17 bis della Legge di Stabilità che prevede l'estensione dei Piani Operativi dei Fondi FSE e FERS, rientranti nella Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2014/2020, anche ai liberi professionisti, a prescindere dalla forma giuridica rivestita.

Ora confidiamo che anche in Aula Parlamentare tale emendamento sia approvato e a tal fine sarà necessario, oltre al nostro, anche l'impegno dei Colleghi, in grado di sensibilizzare i parlamentari.
E' un treno importante, che non possiamo perdere.
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PAOLO NESTA

UN ATTACCO ALL' UMANITA'

In una tranquilla serata a casa, mentre sonnecchi sul divano davanti al televisore, dopo la cena, ti desti improvvisamente a seguito della messa in onda dell'edizione straordinaria del telegiornale, che annuncia " Parigi è sotto assedio".

Nell'immediato resti esterrefatto, sentendo che sono in corso simultaneamente sei operazioni terroristiche in quella città, con relative uccisioni di numerose persone, e poi, piano piano, prendi coscienza della gravità dell’accaduto, che ti riporta alla memoria la strage delle torri gemelle nel settembre del 2001.

Un attacco al cuore dell’Europa, un atto di guerra che presenta caratteristiche peculiari, in quanto posto in essere proditoriamente contro cittadini inermi e non pronti a combattere, come avviene, invece, nelle guerre tradizionali.

E' un attacco all’umanità, ad un sistema di valori, sui quali si basa la civiltà occidentale (libertà, uguaglianza, fraternità, legalità)' da parte di chi ha una visione della vita e della morte completamente diversa dalla nostra e intende espandersi e sottomettere, ad ogni costo e senza alcuna remora, coloro che la pensano in modo difforme.

Quello che colpisce nell' attuale vicenda è il fatto che non si è trattato di un episodio isolato, posto in essere da poche persone, bensì di una condotta, che denota un’organizzazione e una capacità di programmazione non indifferente. Ma ciò che soprattutto preoccupa è il fatto che l'intelligence francese, pur in continuo stato di allerta per l'incombente pericolo terroristico e di fronte ad un gruppo così strutturato, non si sia accorta di nulla, così da essere completamente bypassata.

Che fare in questa drammatica situazione, che vede peraltro a forte rischio l’Italia e in particolare Roma, anche in vista del prossimo Giubileo?

Certamente lo Stato italiano interverrà, ponendo in atto le opportune strategie preventive per evitare sanguinosi attentati. Il problema è, però', che e ' praticamente impossibile garantire la sicurezza in tutti i luoghi di aggregazione, essendo essi innumerevoli e potendo costituire un comodo bersaglio per i terroristi, come ora accaduto a Parigi.

La complessità e la gravità della situazione è tale da richiedere l'intervento, nelle forme più appropriate degli Stati a livello internazionale, senza perdite ulteriori di tempo e sottovalutazione del fenomeno.

Tale situazione, nel frattempo, genera nelle persone turbamento e incertezza, talvolta anche paura, ma ciò nonostante continueremo normalmente nella nostra vita quotidiana, con coraggio e nella consapevolezza che non si deve cedere, comunque, alla volontà di chi vorrebbe, con la violenza e il terrore, incidere sul nostro modus vivendi. Questo, però, non è un bel vivere.

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PAOLO NESTA

“ MA MI FACCIA IL PIACERE”

La scorsa settimana mi sono recato fuori Roma, per partecipare a un’ udienza presso il Tribunale di una regione del centro Italia e , dopo aver svolto l’attività professionale, sono stato invitato a pranzo dal gentile cliente.

Nel tipico ristorante , ove ho avuto modo di apprezzare le specialità locali, nel corso della conversazione con i commensali, ho appreso che l’ Unione Europea, negli anni scorsi, aveva erogato milioni di euro ad un proprietario di un terreno incolto, ovviamente dal minimo valore commerciale, da destinare a campo di golf, peraltro situato in un piccolo centro e verosimilmente con scarse prospettive di frequentazione.

Francamente la notizia, dopo un primo momento di stupore, mi ha lasciato, a dir poco perplesso. Preciso subito che non sono minimamente ostile al golf, anche se non lo pratico, né tantomeno agli appassionati di questo sport, ma ciò che mi lascia esterrefatto è il fatto che l’ Unione Europea destini fondi ed effettui erogazioni, di così rilevante entità, per esigenze non primarie e di scarsa rilevanza sociale.

La mia perplessità, o meglio indignazione, si è accentuata nel pensare che gli Avvocati, fino ad oggi, non sono stati considerati quali possibili destinatari dei fondi europei, perché, a dire di certi burocrati, tali fondi sono riservati alla piccola e media impresa e non ai liberi professionisti.

Invero la Commissione Europea, nel riconoscerne le potenzialità, intende sostenere i liberi professionisti, mettendo a disposizione fondi strutturali gestiti a livello nazionale e/o regionale o direttamente da Bruxelles. Ma il vero ostacolo , fino ad oggi, è stato l’ingiustificato ostracismo, manifestato al riguardo dalle regioni, nei confronti dei liberi professionisti.

Sotto questo profilo, la Commissione Lab Europa, istituita presso la Cassaforense, della quale faccio parte nella mia qualità di delegato, per prima si è fatta carico del problema, ha approfondito la tematica con l’ausilio di esperti della materia ed ora sta operando incisivamente , affinchè il piano europeo sia correttamente recepito dalla Regioni, le quali dovranno predisporre bandi aperti ai liberi professionisti e, quindi, agli Avvocati, così finalmente abbandonando l’erroneo convincimento che gli Avvocati non possano essere c considerati destinatari dei bandi per l’utilizzo dei fondi europei.

Qualche primo importante risultato lo stiamo ottenendo con alcune regioni ma è necessario proseguire, nell’opera intrapresa, con tenacia e impegno assiduo, in quanto la posta in gioco per i Colleghi è alta e ne vale la pena.

E poi, se i fondi europei sono a disposizione e utilizzati per l’attività sportiva del golf, perché mai non potrebbero fruirne gli Avvocati ? Forse la funzione svolta è meno importante ?

“ Ma mi faccia il piacere”, diceva un grande artista scomparso…..

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PAOLO NESTA