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08.02.2016 - Notizia della settimana
L' AVVOCATO AL TELEFONO
Nella Notizia della Settimana di circa un mese fa, mi ero soffermato sul declino della nostra professione e sull' attuale difficoltà economica degli Avvocati, inseriti, ormai e purtroppo, tra i nuovi poveri.
Circolano in questi giorni notizie di recente costituzione di associazioni, senza scopo di lucro, tra Avvocati con diversa specializzazione. Lo scopo dichiarato è quello di prestare un servizio di buona qualità per tutti i cittadini, che non sono in grado di sostenere i costi per l'assistenza legale, tutelandone i diritti e permettendo loro di incrementare la conoscenza delle norme di legge.
Il servizio è prestato esclusivamente al telefono, copre i settori del diritto civile, penale e amministrativo e gli utenti possono accedervi sottoscrivendo un abbonamento annuale.
Ritengo che tale forma di assistenza legale, che sarebbe alla portata di tutti, costituisca un ulteriore riprova del momento estremamente difficile, che sta vivendo la nostra professione.
Mi chiedo, infatti, come si possa fornire adeguato riscontro in merito a una problematica giuridica sulla base di un semplice colloquio telefonico, senza, peraltro, avere la possibilità di esaminare la documentazione e di approfondire la tematica, posta dal richiedente.
E' verosimile che al colloquio telefonico, segua, nella maggior parte dei casi, un incontro " de vis"', eventualmente prodromico al conferimento dell'incarico professionale, non potendo la semplice telefonata essere risolutiva.
Quindi parlare di assistenza legale alla portata di tutti sulla base di un semplice contatto telefonico, mi appare quantomeno improprio e non condivisibile.
Sotto diverso profilo, è ora di dire basta a quello che è uno stucchevole e inveritiero luogo comune, secondo cui il rivolgersi all' Avvocato comporti sempre rilevanti oneri economici. Certo quando si deve intraprendere un giudizio, per il quale lo Stato pretende il versamento di rilevanti somme (c.d. Contributo Unificato), l'onere economico sussiste a carico del cittadino, ma certamente non per " colpa " dell’Avvocato.
Piuttosto, invece, vorrei chiedere alla stragrande maggioranza degli Avvocati italiani se per un semplice colloquio telefonico o, meglio ancora, per un primo colloquio informativo a studio, richiedono e ricevono un compenso dal cliente. La risposta sarebbe con certezza "no".
Allora, cerchiamo di evitare, se possiamo, di alimentare fraintendimenti e speranze di una assistenza legale gratuita. Informazione si a tutto campo, come fa la quasi totalità degli Avvocati, a chi ha bisogno di tutela legale, specialmente ai soggetti economicamente più deboli e per costoro anche costi contenuti in caso di rappresentanza in giudizio.
Chiarezza e trasparenza sempre, è il nostro codice deontologico che ce lo impone.
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PAOLO NESTA