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16.11.2015 - Notizia della settimana
UN ATTACCO ALL' UMANITA'
In una tranquilla serata a casa, mentre sonnecchi sul divano davanti al televisore, dopo la cena, ti desti improvvisamente a seguito della messa in onda dell'edizione straordinaria del telegiornale, che annuncia " Parigi è sotto assedio".
Nell'immediato resti esterrefatto, sentendo che sono in corso simultaneamente sei operazioni terroristiche in quella città, con relative uccisioni di numerose persone, e poi, piano piano, prendi coscienza della gravità dell’accaduto, che ti riporta alla memoria la strage delle torri gemelle nel settembre del 2001.
Un attacco al cuore dell’Europa, un atto di guerra che presenta caratteristiche peculiari, in quanto posto in essere proditoriamente contro cittadini inermi e non pronti a combattere, come avviene, invece, nelle guerre tradizionali.
E' un attacco all’umanità, ad un sistema di valori, sui quali si basa la civiltà occidentale (libertà, uguaglianza, fraternità, legalità)' da parte di chi ha una visione della vita e della morte completamente diversa dalla nostra e intende espandersi e sottomettere, ad ogni costo e senza alcuna remora, coloro che la pensano in modo difforme.
Quello che colpisce nell' attuale vicenda è il fatto che non si è trattato di un episodio isolato, posto in essere da poche persone, bensì di una condotta, che denota un’organizzazione e una capacità di programmazione non indifferente. Ma ciò che soprattutto preoccupa è il fatto che l'intelligence francese, pur in continuo stato di allerta per l'incombente pericolo terroristico e di fronte ad un gruppo così strutturato, non si sia accorta di nulla, così da essere completamente bypassata.
Che fare in questa drammatica situazione, che vede peraltro a forte rischio l’Italia e in particolare Roma, anche in vista del prossimo Giubileo?
Certamente lo Stato italiano interverrà, ponendo in atto le opportune strategie preventive per evitare sanguinosi attentati. Il problema è, però', che e ' praticamente impossibile garantire la sicurezza in tutti i luoghi di aggregazione, essendo essi innumerevoli e potendo costituire un comodo bersaglio per i terroristi, come ora accaduto a Parigi.
La complessità e la gravità della situazione è tale da richiedere l'intervento, nelle forme più appropriate degli Stati a livello internazionale, senza perdite ulteriori di tempo e sottovalutazione del fenomeno.
Tale situazione, nel frattempo, genera nelle persone turbamento e incertezza, talvolta anche paura, ma ciò nonostante continueremo normalmente nella nostra vita quotidiana, con coraggio e nella consapevolezza che non si deve cedere, comunque, alla volontà di chi vorrebbe, con la violenza e il terrore, incidere sul nostro modus vivendi. Questo, però, non è un bel vivere.
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PAOLO NESTA