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06.06.2016 - Notizia delle settimana
ANCORA NON CI SIAMO
Indubbiamente nel corso degli ultimi anni, la condizione della donna in Occidente è notevolmente migliorata e sono stati fatti importanti passi avanti. Al tempo d'oggi, almeno dal punto di vista formale, non esistono più distinzioni tra uomo e donna, tanto che nessuna attività è più preclusa al sesso femminile, diversamente da quanto accadeva in passato.
A tale uguaglianza dal punto di vista formale non corrisponde, però, un'uguaglianza di carattere sostanziale. Mi riferisco alle maggiori difficoltà, che devono affrontare le donne rispetto agli uomini per fare carriera e, inoltre, alle " particolari " attenzioni, che talvolta e loro malgrado subiscono nei posti di lavoro e in altri contesti.
Tali deplorevoli situazioni, più generalizzate di quanto si pensi, a volte degenerano in episodi drammatici, che lasciano veramente sgomenti non solo per la brutale violenza che esprimono, ma anche perché' sono espressione di una aberrante concezione maschilista, orientata a ritenere la donna, comunque sottomessa e in condizioni d' inferiorità rispetto all'uomo.
E' di questi giorni la notizia della povera ragazza, arsa viva e lasciata morire dall'ex fidanzato, nella più totale indifferenza di quest'ultimo, il quale, dopo l'atroce omicidio, era andato tranquillamente al lavoro, come se nulla fosse accaduto. Altra notizia, sempre di questi giorni, è quella relativa al tentativo, posto in essere da un altro " innamorato" deluso, di uccidere la fidanzata mettendo la soda caustica nella bevanda di quest'ultima.
A prescindere dalla sicura esecrabilità di tali episodi, sta di fatto, però, che essi costituiscono la riprova della distorta concezione che talvolta caratterizza il rapporto uomo- donna, con l'uomo che esprime la sua patologica possessività, specialmente nel campo sentimentale, nei confronti della donna, quasi considerandola un oggetto e alla quale non viene riconosciuta alcuna capacita “di autonoma determinazione.
In più occasioni viene riaffermata la parità tra uomo e donna, ma proprio fatti di tal genere, peraltro nemmeno rari, inducono ragionevolmente a ritenere che ancora non ci siamo e che, purtroppo, l’atavica concezione dell’uomo, che pensa di avere la supremazia sulla donna, è dura a morire. Ma il progredire della civiltà e una sempre maggiore sensibilità della collettività sull'uguaglianza uomo- donna, dovrà portare finalmente ad un totale superamento di tale inaccettabile disparità di condizione.
Ed è questo il nostro auspicio.
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PAOLO NESTA