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09.05.2016 - Notizia della settimana
SENZA AVVOCATO PAGHI MENO...ED IL DIRITTO ALLA DIFESA?
E' di questi giorni la notizia che una primaria compagnia assicuratrice, al momento della sottoscrizione delle polizze RC auto, propone ai clienti l'inserimento di clausole, che prevedono sconti sul premio da pagare, peraltro di minima entità, a condizione che l’assicurato, in caso d’incidente, rinunci ad avvalersi della prestazione professionale di un Avvocato.
In particolare la " clausola di conciliazione paritetica " prevede uno sconto del 3,5% sul premio annuo netto per chi sottoscrive la polizza RC auto , alla duplice condizione che l'assicurato non conferisca " a soggetti terzi che operino professionalmente nel campo del patrocinio " ( quindi gli Avvocati ) , l'incarico di tutelare i suoi interessi in reazione al sinistro verificatosi, ed inoltre che ricorra preliminarmente alla procedura di conciliazione paritetica se l'ammontare del danno non supera i 15000,00 euro.
Ma non è tutto. E' previsto anche che nel caso di violazione dell'impegno preso, ossia se l'assicurato si rivolge comunque all'Avvocato per tutelare effettivamente i suoi diritti, la Compagnia applica una penale di 500,00 euro, importo che sarà detratto dalla somma dovuta a titolo di risarcimento.
E' veramente incredibile che una clausola del genere, evidentemente vessatoria ai sensi dell’art. 33, comma 1 e comma 2, lettere F e T e 34, comma 2, del Codice del Consumo in quanto determina un ingiustificato squilibrio nel sinallagma contrattuale, abbia potuto trovare ingresso nell' ambito dei contratti di assicurazione sulla responsabilità civile, obbligatori ex lege.
In attesa che l’Antitrust intervenga adeguatamente e che venga a cessare tale deplorevole situazione, è amaro constatare che non si perde occasione per svilire ancora una volta il ruolo dell'Avvocato, la cui figura non solo viene sempre più marginalizzata ma addirittura ritenuta inutile, anzi pregiudizievole, tanto che il suo intervento professionale deve essere " sanzionato " con una salata penale nei confronti dell'incauto cliente, che abbia avuto l'ardire di rivolgersi a lui.
Ma l’aspetto ancora più inquietante è che i poteri forti continuano imperterriti nella loro strategia di dequalificazione di chi è in grado di contrastare, come gli Avvocati, i loro interessi, quando gli stessi si pongano in contrasto e siano lesivi dei legittimi diritti dei cittadini, che, in definitiva, subiscono il maggior pregiudizio da tali condotte.
Forse sarà il caso, anzi senza forse, che i nostri organi rappresentativi , istituzionali e associativi, facciano sentire , con la tempestività del caso, anche avvalendosi degli strumenti di comunicazione che pur abbiamo a disposizione , la loro voce , ferma e chiara, non soltanto nell'interesse degli Avvocati, ma anche per ribadire l’intangibilità di sacrosanti principi costituzionali , espressione di libertà e democrazia , e tra questi il rispetto assoluto del diritto alla difesa dei cittadini.
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PAOLO NESTA