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05.01.2015 - Notizia della settimana
L’INDIPENDENZA E L’AUTONOMIA DELL’AVVOCATO, DIRITTO DI DIFESA:
VALORI IMPRESCINDIBILI DA SALVAGUARDARE
I Colleghi Alessio Palladino e Dario Andreoli mi comunicano di aver segnalato al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma che, nell’ambito di un’inchiesta su presunte organizzazioni criminali operanti nella Capitale, sarebbero state disposte nei confronti di tre Avvocati romani, secondo quanto riferito dagli organi di stampa, dalla Procura della Repubblica di Roma intercettazioni ambientali, sia all’esterno che all’interno dello studio professionale degli stessi, nonché delle loro utenze telefoniche, con plurimi pedinamenti sempre dei predetti professionisti.
Conseguentemente i Colleghi chiedevano al Consiglio un intervento e iniziative adeguate a tutela del diritto di difesa e delle norme a presidio dello svolgimento della professione di Avvocato.
Ovviamente, non possiamo entrare nel merito dell’indagine penale in corso, né tantomeno conosciamo la rispondenza al vero o meno delle suindicate notizie di stampa, sta di fatto, però, che è ineludibile l’esigenza di tutela dell’indipendenza e dell’ autonomia dell’Avvocato, che non può e non deve essere in alcun modo minacciata da condotte finalizzate a limitare l’esercizio dell’attività difensiva. In altri termini l’Avvocato deve poter adempiere alla sua funzione difensiva, nell’interesse dell’assistito, in assoluta serenità senza subire condizionamenti esterni o limitazioni di sorta, esercitando egli un’attività essenziale in uno Stato democratico, che non ammette vincoli, pressioni e limitazioni da parte di chicchessia.
Questi valori, che costituiscono anche la base della nostra deontologia professionale, devono essere sempre e, comunque, tutelati realmente dall’ente esponenziale della categoria, ossia nella fattispecie dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, se vuole essere effettivamente rappresentativo e svolgere adeguatamente e in modo coerente le funzioni istituzionali che gli competono.
Paolo Nesta