Il procedimento di ingiunzione(quesiti e risposte)
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Nell'ambito della tutela sommaria, diretta ad assicurare all'avente diritto una forma di garanzia anticipatoria, certamente più sollecita e tempestiva rispetto a quella ordinaria, un ruolo di rilievo è svolto dal procedimento monitorio, connotato da una cognizione sommaria per parzialità e non definitività. Per vero, il possesso di una prova scritta consente al creditore di una somma di denaro o di una cosa mobile, o di una determinata quantità di cose fungibili, di ottenere un provvedimento di ingiunzione inaudita altera parte, salvo opposizione ad opera dell'intimato in un termine perentorio previsto dalla legge. Molte sono, però le problematiche controverse.
1 È possibile la revoca della provvisoria esecuzione? (1 risposta)
La tesi della non revocabilità pare decisamente condivisibile, in quanto: a) da un punto di vista letterale, il codice ha sempre distinto la sospensione dalla revoca in altre disposizioni pure dettate a riguardo dell'esecuzione provvisoria, sicché la previsione della sola sospensione esclude l'ammissibilità di quel diverso istituto che è la revoca; b) da un punto di vista sostanziale, la sospensione ripristina la parità delle armi tra creditore e debitore, ma senza sminuire o rimuovere - con effetti che potrebbero essere irreversibili - le cautele apprestate dall'ordinamento in favore di creditori assistiti da un particolare supporto probatorio. (da Antonio Valitutti, su "Giurisprudenza di Merito")
2 Quando può essere sospesa la provvisoria esecuzione? (1 risposta)
Se la provvisoria esecuzione ex art. 642 c.p.c. sia stata concessa sulla base della peculiare situazione probatoria di cui al comma 1 di tale articolo, i presupposti della sospensione si limiteranno alla riconsiderazione critica della prova del buon diritto del creditore ovvero alla rimeditazione di quella alla luce del materiale assertivo e probatorio dispiegato dal debitore; nel caso in cui la provvisoria esecuzione di cui sopra sia stata concessa per un pericolo nel ritardo, potrà sussistere, a domanda dell'opponente, anche una collaterale funzione cautelare sui generis, relativa alla revisione dei presupposti del periculum ritenuti ex art. 642 cpv. c.p.c. (da Antonio Valitutti, su "Giurisprudenza di Merito")
3 È possibile la provvisoria esecuzione parziale? (1 risposta)
Il d.lg. n. 231 del 2002 ha introdotto la possibilità per il creditore di ottenere la concessione della provvisoria esecuzione parziale - che è atto dovuto per il giudice - del decreto ingiuntivo opposto «limitatamente alle somme non contestate, salvo che l'opposizione sia proposta per vizi procedurali». (da Antonio Valitutti, u "Giurisprudenza di Merito")
3 È possibile la provvisoria esecuzione parziale? (1 risposta)
4 Quando l'opposizione è «di pronta soluzione»? (1 risposta)
In linea di principio, la causa sarà matura per la decisione (e quindi la provvisoria esecuzione non sarà concessa) non soltanto quando la prova offerta dalle parti sia esclusivamente documentale o quando non comporti la necessità dell'assunzione di un mezzo di prova disciplinato dal codice (anche come disponibile d'ufficio), ma anche allorquando la natura delle questioni discusse sia tale da consentire una decisione senza l'espletamento di mezzi istruttori (es. decisione di incompetenza del giudice del monitorio, fondatezza dell'eccezione di prescrizione proposta dall'opponente, ecc.). (da Antonio Valitutti su "Giurisprudenza di Merito")
5 Quando il decreto può essere dichiarato provvisoriamente esecutivo in corso di opposizione? (1 risposta)
Il decreto ingiuntivo può essere dichiarato esecutivo, non soltanto ante causam, nella fase che si svolge inaudita altera parte, ma anche nel corso del giudizio di opposizione; vale a dire che sulla sua base, e a dispetto della dispiegata opposizione e quindi della sua carenza di definitività, può essere intrapresa un'azione esecutiva dal creditore. Naturalmente la provvisoria esecuzione in corso di causa può essere concessa solo se l'opposizione non è fondata su prova scritta o di pronta soluzione. (da Antonio Valitutti, su "Giurisprudenza di Merito")
6 Come va provato il periculum in mora? (1 risposta)
Il comma 2 dell'art. 642 c.p.c. attribuisce al giudice il potere discrezionale di concedere la clausola di immediata esecutività del decreto, nel caso in cui vi sia un pericolo di grave pregiudizio nel ritardo. Qui la valutazione non si fonda sulla particolare efficacia probatoria della documentazione prodotta dal ricorrente, bensì su dati fattuali sintomatici, quali il pericolo di dissesto o di insolvenza del debitore, ovvero quello di deterioramento delle cose da consegnare. La mancanza, però di un qualsiasi riferimento all'imminenza o irreparabilità del pregiudizio induce ad escludere che possano trovare spazio, in questa sede, valutazioni in ordine alla possibile irreversibilità della minaccia al diritto del ricorrente, in attesa dell'instaurazione della cognizione piena. (da Antonio Valitutti, su "Giurisprudenza di Merito
7 Quali sono i presupposti per ottenere la provvisoria esecuzione? (1 risposta)
In via di principio il provvedimento monitorio, emesso sulla base della prova scritta acquista l'efficacia esecutiva solo a seguito della mancata opposizione dell'ingiunto, come previsto dall'art. 647 c.p.c., o a seguito del rigetto dell'opposizione con sentenza passata in giudicato o provvisoriamente esecutiva, ai sensi dell'art. 653 c.p.c. Tuttavia, in particolari ipotesi previste dall'art. 642 c.p.c., il decreto ingiuntivo, a fronte di una documentazione ritenuta particolarmente probante (cambiale, assegno bancario, assegno circolare, certificato di liquidazione di borsa, o su atto ricevuto da notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato), deve essere senz'altro dichiarato provvisoriamente esecutivo dal giudice adito. (da Antonio Valitutti, prossimamente su Giurisprudenza di Merito")
8 È sindacabile il parere del Consiglio dell'Ordine sulle parcelle professionali? (1 risposta)
L'art. 636 prevede la possibilità di esperire la procedura monitoria per la tutela dei crediti in questione, allegando la sola parcella delle spese e prestazioni, corredata dal parere dell'associazione professionale (la parcella corredata dal parere, peraltro, se costituisce titolo idoneo per l'emissione del decreto ingiuntivo, non ha valore, se contestata, nel successivo giudizio di opposizioneQuest'ultimo, peraltro, occorre solo qualora l'ammontare delle spettanze non sia determinato in base a tariffe obbligatorie (come quella riguardante i diritti di procuratore stabiliti ex lege in misura fissa (da Antonio Valitutti, su "Giurisprudenza di Merito")
9 Sono considerate prove scritte le scritture private non autenticate? (1 risposta)
Per la scrittura con firma apposta non previamente autenticata o verificata giudizialmente, la mancanza di un contraddittorio tra le parti si traduce nell'impossibilità di un riconoscimento tacito o di un disconoscimento, nelle forme di cui agli artt. 214 e 215 c.p.c. La regola dovrebbe essere, dunque, che alle sole scritture con sottoscrizione previamente autenticata andrebbe riconosciuta l'efficacia di prova scritta nel procedimento di ingiunzione. Tuttavia l'impossibilità - derivante dall'assenza di un preventivo contraddittorio - di garantire l'operatività del meccanismo di cui agli artt. 214 e 215 c.p.c., non comporta l'inutilizzabilità del documento, essendo rimessa al giudice dell'ingiunzione la valutazione circa l'autenticità del medesimo.
10 E' attivabile il procedimento monitorio per la consegna di cose mobili o di cose fungibili? (1 risposta)
Il decreto ingiuntivo, oltre che per il pagamento di una somma di danaro liquida ed esigibile, può essere chiesto ed ottenuto - a norma dell'art. 633 c.p.c. - anche per la consegna di una cosa mobile determinata, o di una determinata quantità di cose fungibili. Quanto al primo requisito, è del tutto pacifico che il termine "consegna" deve essere riferito alle sole prestazioni di dare che costituiscono il contenuto di un rapporto obbligatorio. Per contro, è da considerarsi perfettamente ammissibile l'emissione di un decreto ingiuntivo per la restituzione di una cosa mobile, costituente oggetto dell'esercizio di un'azione di restituzione di carattere personale (da Antonio Valitutti, su "Giurisprudenza di Merito")
11 Cosa succede se è stabilito un termine per adempiere? (1 risposta)
Il problema non si pone neppure nell'ipotesi in cui non vi sia fissazione di un termine di adempimento. Se, invece, il termine è stato previsto a favore del debitore - ed in tal senso soccorre la presunzione relativa di cui all'art. 1184 c.c. - il debitore medesimo potrà attendere, per adempiere, fino alla scadenza di esso, mentre il creditore non potrà prima di questa esigere la prestazione. (da Antonio Valitutti, su "Giurisprudenza di Merito")
12 E' possibile attivare il procedimento monitorio per il pagamento di somme non liquide né esigibili? (1 risposta)
Decisamente no. Sotto il profilo della liquidità, il codice postula, infatti, per l'espressa previsione di cui al comma 1 dell'art. 633 c.p.c., che la somma di denaro sia esattamente determinata nel suo ammontare, e altresì documentalmente provata, al momento in cui il procedimento si instaura con il deposito del ricorso. E' quindi inammissibile un'istanza di provvedimento monitorio con la quale si chieda, genericamente, la condanna dell'asserito debitore al risarcimento dei danni. (da Antonio Valitutti, "Giurisprudenza di Merito")