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FARE FRONTE COMUNE

 

Dal 26 al 28 novembre si è svolta a Torino la IX Conferenza Nazionale dell'Avvocatura, organizzata dall' Organismo Unitario dell’Avvocatura, sul tema " Avvocati, Cittadini e Imprese: un'alleanza per il rilancio dell'Italia". Alla Conferenza, alla quale non ha partecipato il Ministro, ha visto la presenza, tra gli altri, del Presidente del CNF Andrea Mascherin e del Presidente della Cassa Forense Nunzio Luciano.

Nel corso della manifestazione, alla quale ho presenziato, nella qualità di Presidente di Alleanza Forense per la Giustizia (AFG), unitamente al Segretario dell’associazione Lucilla Anastasio, sono stati affrontati, nei vari interventi, le criticità principali, che affliggono attualmente gli Avvocati e il mondo della Giustizia.

E' stata sottolineata la necessità di recuperare la centralità dell'Avvocatura, che deve essere libera, autonoma e non soggetta, ne ‘direttamente né indirettamente ad alcuna autorità. Ciò vuol dire che non possiamo accettare: l'ingresso nella nostra attività dei soci di capitale, l'invasione di campo dell’Autorità sulla concorrenza, il fatto che sia l'economia a dettare le regole del diritto, le condizioni capestro imposte dai poteri forti (banche e assicurazioni) che costringono gli Avvocati ad accettare clausole lesive della loro dignità professionale e che contribuiscono a dequalificare sempre di più la nostra nobile professione.

E' l'ora di dire basta ad una strategia, messa in atto dai poteri forti e coadiuvata da certa stampa, tesa per un verso a rappresentare l'Avvocatura in termini di problematicità per lo sviluppo sociale dell'Italia, quasi fossimo noi i responsabili della situazione che stanno vivendo i cittadini italiani, e per altro verso finalizzata a "proletarizzare " e impoverire sempre di più la categoria, cosi da condizionarla e sottometterla.

Ma questo non deve accadere. Noi pretendiamo il riconoscimento effettivo del ruolo sociale degli Avvocati, che costituiscono un baluardo della democrazia e della tutela dei diritti dei cittadini, specialmente dei più deboli. Noi possiamo e dobbiamo contribuire al recupero di quei valori culturali, che attualmente non hanno più validi riferimenti ne ‘nei politici, ne' nella Magistratura.

Nel corso della Conferenza sono stati espressi buoni propositi, ma speriamo che seguano i fatti , in uno spirito di unitarietà di tutte le componenti , istituzionali e associative dell'avvocatura, senza cedere alla tentazione del protagonismo, dovendo avere tutti la consapevolezza che se non faremo fronte comune contro i numerosi avversari, saremo destinati a soccombere e con noi , inevitabilmente, i cittadini e il concetto di democrazia, essendo storicamente provato che nei regimi dittatoriali i primi ad essere annientati sono proprio gli Avvocati.

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PAOLO NESTA