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NOTIZIA DELLA SETTIMANA: STATO DI DIRITTO ......O NO ?

Durante la guerra dei Balcani, negli anni dal 1995 al 1999, vi furono numerosi bombardamenti della Nato sul territorio della Bosnia Erzegovina e del Kosovo. Tali bombardamenti videro l'utilizzazione dell'uranio impoverito, ossia materiale di scarto delle centrali nucleari ,usato per fini bellici e che rilascia nell'ambiente particelle di metalli pesanti , altamente cancerogene.

Dopo qualche anno iniziarono ad essere resi noti i casi di militari italiani ,ammalatisi di cancro e deceduti, al rientro dalle loro missioni in Bosnia e Kosovo.
Fino ad oggi ,dei militari operanti nelle zone dove e' stato utilizzato l'uranio impoverito, oltre 300 sono morti e ben 3600 sono gravemente malati di cancro.

Questi dati ci lasciano sgomenti , ma cio' che piu' sorprende, per non dire indigna, sono due circostanze. In primo luogo il fatto che gli americani, anch'essi impegnati nelle operazioni di guerra, avevano avvertito i vertici militari di tutti i paesi impegnati nella missione di guerra della pericolosita' delle neoparticelle di uranio impoverito, tanto che avevano dotato i loro militari di tute completamente impermeabili. I nostri militari, invece, non avevano alcuna tuta protettiva, operavano a mani nude e con il volto scoperto senza maschere. Sembra che di fronte alle giuste osservazioni dei militari italiani del perche' gli americani fossero cosi' equipaggiati, fu risposto che gli americani erano esagerati e che " tutto era a posto".....

L' altro aspetto , ancor piu' intollerabile per uno Stato democratico e di diritto , e'che lo Stato, dopo aver costituito la commissione d'inchiesta e stanziato 30 milioni di euro con la legge finanziaria del 2008, non ha riconosciuto, nella stragrande maggioranza dei casi ,la causa di servizio e i relativi indennizzi per le gravi malattie contratte dai militari in questione, costretti a rivolgersi alla Magistratura per veder riconosciuti i loro sacrosanti diritti. A tal riguardo va segnalata una lodevole sentenza della Corte d'Appello di Roma, che ha riconosciuto ai familiari di un militare deceduto per cancro ,contratto a seguito della missione in Kosovo, la somma di un milione di euro.

C'e' da chiedersi se quelle istituzioni , che dimenticano e snobbano servitori dello Stato colpiti da grave malattia, nell'adempimento del proprio dovere, per la inescusabile condotta omissiva delle autorita' preposte , debbano considerarsi rispettose di uno Stato democratico e di diritto.
La risposta e'no. E tutto questo contribuisce, purtroppo, ad ingenerare, sempre piu' un senso di sfiducia e di amarezza in quei cittadini onesti, che ancora credono, nonostante tutto, in determinati principi e valori, ormai molto spesso disattesi.

VOLTIAMO PAGINA.

PAOLO NESTA